sabato 5 marzo 2011

Nozioni Base di Fotografia - L'esposizione (parte prima)

Nelle precedenti puntate:

Quale macchina scegliere?
Come funziona la macchina fotografica?

L'ESPOSIZIONE

Orbene, abbiamo capito quale macchina fotografica scegliere, abbiamo capito come funziona alla "buona" una macchina fotografica, ora manca l'aspetto tecnico del funzionamento!!! Eccoci quindi alla fantomatica ESPOSIZIONE, croce e delizia di chi va oltre l'impostazione "Auto" nelle macchine fotografiche.

Che cos'è però l'esposizione?

L'errore comune nei profani (sì mi piace ergermi a portatore della conoscenza (sebbene molto piccola), oramai l'avrete capito) è confondere l'esposizione con il tempo di esposizione (Tv). SONO COSE DIVERSE!!! Infatti il tempo di esposizione indica (come suggerisce il nome) per quanto tempo la luce incide direttamente sul sensore, mentre l'esposizione ci dice la QUANTITÀ DI LUCE che incide direttamente sul sensore.

Infatti, in un determinato tempo, la luce che entra e impressiona il sensore può variare in base all'apertura del diaframma (Av). Il diaframma è quell'aggeggio dalla forma famosa, che è più facile da far capire con un'immagine che altro:



Ecco, avete capito cos'è.
Più lo spazio centrale è aperto, più luce entrerà. Più è chiuso, meno ne entrerà. Semplice e lineare.
Tuttavia, non lo è la sua quantificazione!!! Ma questo verrà fatto vedere più avanti, analizzando tutti e 3 i fattori che influenzano l'esposizione...
3 fattori? Ma non erano due?!?
Sorpresa sorpresa, sono 3! A volte sono proprio un burlone.
Il terzo fattore segreto di Fatima che influenza l'esposizione è la VELOCITÀ della pellicola, altresì trasposta nel digitale con la SENSIBILITÀ del sensore. Se avete mai comprato dei rullini, vi sarete accorti che c'era sempre un numerino accanto ad una scritta, ASA, ed i numeri erano soprattutto 100, 200, 400 (in Germania usavano i DIN, ma non vi interessa...). Nelle macchine digitali, per fortuna, non è più necessario comprare rullini, ma possiamo ugualmente impostare la sensibilità tramite l'ISO, che come detto è l'esatto corrispettivo dell'ASA. In certe macchine digitali si arriva fino a 12800 ISO, ma se non avete una reflex che costa più di mille euro sconsiglio vivamente valori così alti. Comunque, più è alto il valore, più la velocità della pellicola è elevata, cioè richiede un minor tempo di esposizione.

Giunti a questo punto, conosciamo i 3 fattori, come combinarli???
È molto semplice: sono tutti e 3 inversamente proporzionali. Infatti, l'esposizione può rimanere la stessa aumentando un fattore, diminuendone però un altro. Tuttavia, si tende a tralasciare il fattore ISO per vari motivi: il primo, è che è un valore "fissato", mi spiego meglio: ho un soggetto da fotografare, ed ho una determinata luce ambiente. In base all'effetto che voglio ottenere, scelgo un valore di ISO, e successivamente agisco su Tv e Av. Questa pratica, oltre ad una sua logica intrinseca che verrà capita mano a mano che si avanza nella conoscenza fotografica, deriva anche da un fatto pratico delle analogiche: ora, v'immaginate cambiare rullino per ogni fotografia??? Impossibile!!!
Un ulteriore motivo per cui si tende a tralasciare l'ISO è data dalla misura dell'esposizione, l'EV: infatti l'EV viene sempre calcolato ad un valore di ISO 100, e modificando l'ISO devo modificare di conseguenza gli altri fattori calcolati tramite l'EV (piccola curiosità: l'EV varia da +2 a -2).
Per questi motivi, si tende a considerare il calcolo "empirico" (sul momento) dell'esposizione principalmente tramite Tv ed Av.


(So che il post sta diventando un calderone di concetti che sembrano legati ma non si sa bene ancora come, vi chiedo solo di avere pazienza perché l'esposizione non è un concetto semplice da spiegare, anche nella versione base...)

Ahem, dicevamo? Ah sì! Fissato 1 ISO, Tv ed Av diventano inversamente proporzionali. Si ha una sorta di relazione

Tv x Av = EV (a ISO 100)

Però siccome i fotografi sono brutti e cattivi, la proporzionalità inversa non è propriamente numerica, e cioè: trovata 1 coppia di valori Tv ed Av, si riesce a mantenere invariata l'EV agendo per STOP. Cos'è uno STOP, direte voi?
Uno stop è un salto. Un salto da un valore ad un valore immediatamente adiacente. Due stop, indica due salti, e così via.
I valori però non sono valori a caso, ma sono valori standard in tutto il mondo. Quindi, 1 stop mi indica un salto ben preciso, e non sono ammesse incomprensioni.
Perciò, tornando all'EV, e trovata la coppia Tv-Av, posso modificarla a questa maniera senza cambiare l'esposizione: se aumento di 1 stop Tv, devo diminuire di 1 stop Av, se aumento Av di 3 stop devo diminuire Tv di 3 stop, e così via... in pratica, si ragione in STOP.
Ovviamente, la stessa cosa è per le ISO. Se aumento di 1 stop l'ISO, devo diminuire di 1 stop o Av oppure Tv, è indifferente. Tutte queste scelte arbitrarie vengono definite dalle condizioni dello scatto e dall'effetto che vogliamo ottenere.

A questo punto, per concludere questa prima parte sull'esposizione, vi darei una carrellata di valori standard per ISO, Tv ed Av (tra un valore e l'altro c'è 1 solo STOP):

ISO:

50
100
200
400
800
1600
3200
6400
12800

Tv (frazioni di secondo, crescenti):

1/4000
1/2000
1/1000
1/500
1/250
1/125
1/60
1/30
1/15
1/8
1/4
1/2
1
2
...
Bulb
T


Av (da diaframma più chiuso a diaframma più aperto):

f/64
f/45
f/32
f/22
f/16
f/11
f/8
f/5,6
f/4
f/2.8
f/2
f/1.4
f/1

Questi gli incrementi di 1 STOP. Notare che sia ISO che Tv hanno una progressione geometrica di ragione 2, Av invece ha una progressione geometrica di ragione √2.

Se nella vostra macchina fotografica avete dei valori intermedi tra questi, non preoccupatevi! È del tutto normale: infatti, le macchine fotografiche possono procedere per avanzamenti di 1/2 o, come nella maggior parte dei casi 1/3 di STOP nei vari fattori (ISO esclusa)!!! Quindi, ora impadronitevi del concetto di esposizione e andate in pace. Buone foto a tutti! :D

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